Il giorno 25 aprile, in occasione del Festival Internazionale del Giornalismo, alla Sala Raffaello dell’Hotel Brufani di Perugia interviene Gianni Mura. La storica firma di Repubblica dopo l’incontro moderato da Giuseppe Smorto, condirettore di repubblica.it, si aggira nei pressi dell’albergo indisturbato. Con un po’ di esitazione mi presento al giornalista milanese che mi invita a sedermi con lui.
“Allora vorresti fare il giornalista? E’ un mestiere bellissimo, ma oggi come oggi siamo di fronte ad un grande equivoco”. Gli chiedo di motivare la sua affermazione ma non mi lascia finire la domanda: ”Oggi i giornalisti fanno quattro lavori e vengono pagati per uno…forse. Ecco perché”. Sempre sull’evoluzione del mestiere afferma: “Ora è tutto un lavoro di desk, prima le redazioni erano come la stazione Termini con gente che entrava e gente che usciva a tutte le ore”.
Dopo aver parlato della situazione del giornalismo, Mura decide di spostarsi dalle poltrone del bar e andiamo a sederci sotto gli archi di fronte all’albergo. Non posso non chiedergli due parole su Gianni Brera di cui lui era molto amico e lui, perplesso, mi risponde: “Come fai a conoscerlo, sei troppo giovane!”, ma quel punto inizia a parlarmi di “Juanin”: ”Era descritto come un leghista, ma non lo era affatto. Mi soprende che tu lo apprezzi andando sopra questi luoghi comuni, ma ne sono lieto. Era un finissimo osservatore e riusciva a riportare sul foglio tutto ciò che vedeva in campo…anche i minimi particolari”. Gli chiedo se nasceranno nuovi Brera o Viola e lui mi risponde laconico: “Lo spero, ma è difficile”.
All’ennesima sigaretta mi dice: “Tu sei giovane non puoi ricordare, ma avrai letto di certo chi erano gli inviati in Spagna nel 1982. C’era Gianni Brera per Repubblica, Soldati per il Corriere, Arpino per il Giornale e Oreste Del Buono per La Stampa. I nomi parlano da soli. Guarda, io adesso non provo neanche a paragonali a quelli che sono andati in Germania nel 2006”. Parole forti che però riflettono bene la realtà. Dopo gli inviati ai Mondiali fa un paragone anche tra la Domenica Sportiva di ieri e quella di oggi: ”Prima quando si accendeva la tv la domenica sera trovavi Beppe Viola o Gianni Brera, mentre adesso ci trovi Mazzocchi, Zazzaroni e la Ferrari”. E’ una questione di qualità.
Si è fatta sera e il sole sta per iniziare il suo lento calare. Davanti e dentro il Brufani la gente corre veloce. È appena iniziata la diretta de La Zanzara. Noi rimaniamo impassibili sui gradini e dopo aver parlato del campionato di calcio in corso, in cui è già tutto deciso, Mura mi lascia con una considerazione: ”Noi giornalisti abbiamo perso di vista i nostri diritti oltre ai doveri. Se non si ritorna ad essere megafono dei cittadini e non dei politici, o uomini di potere, la strada è breve”. Ai posteri l’ardua sentenza.
Bellarticolo, molto utile! Stavo facendo le mie belle letture di post pre-nanna, dove lasciare qualche commento, con la speranza di ritorni sul mio blog, quando ho letto questo articolo! Grazie delle dritte!!!
Behh io ho appena lasciato un commento sul mio Blog con link a questo post… anche per ringranziare pubblicamente i visitatori del blog… grazie ragazzi!
Ho trovato il vostro blog su google e sto leggendo alcuni dei tuoi post iniziali. Il tuo blog e’ semplicemente fantastico.
sei molto gentile, troppo!