Le tende del Qatar: Mbappé e i suoi fratelli, è la Coppa del Mondo dei giovani

La Coppa del Mondo 2022 se la sono presa con forza i giocatori nati a cavallo dei due millenni. Ed è bellissimo così. A parte qualche giovanotto, sono i ragazzi nati negli ultimi anni del 1900 e quelli dei primi 2000 a dettare legge. Se alcuni sono già molto noti, altri lo sono diventati proprio grazie alle loro prestazioni nel torneo che si sta disputando in Qatar.

Il più famoso e anche quello da cui ci si aspettava tanto (non sta tradendo le attese!) è Kylian Mbappé (classe 1998). Il francese sta trascinando la Francia in maniera straordinaria e nessuno sembra in grado di fermarlo: il forte attaccante del PSG ha segnato in tutti i modi e partendo da sinistra, con Giroud che gli apre spazi, è semplicemente devastante.

Un altro calciatore che non aveva bisogno del Mondiale per attirare l’attenzione è Vinicius Jr (2000), che nel ruolo di esterno offensivo di sinistra della Seleçao di Tite ha messo a ferro e fuoco quasi tutte le difese che ha incontrato sul suo cammino.

Altro discorso va fatto per Jude Bellingham (2003), Julian Alvarez (2000) e Enzo Fernandez (2001). Il centrocampista inglese sta confermando solo quanto di buono mostra ogni weekend con la maglia del Borussia Dortmund e rispetto a EURO 2000 si è preso la titolarità nello scacchiere di Southgate. Intensità, visione e grandi doti tecniche: una vera gioia per gli occhi.

I due argentini non erano titolari nella Seleccìon di Scaloni alla vigilia della Coppa del Mondo ma una volta entrati in campo non ne sono più usciti. Il centravanti scuola River Plate faceva cose straordinarie già prima di arrivare al Manchester City ma lì ha trovato un certo Haaland con cui condivide il ruolo di punta centrale e per questo motivo non si è ancora preso le copertine che merita. Arriveranno. Enzo, da par suo, è la vera rivelazione del torneo in Qatar: anche lui scuola River, ha messo in mostra la sua ottima visione e le sue qualità in entrambe le fasi di gioco oltre ad una ottima capacità balistica. Il Benfica ci ha visto lungo e presto lo venderà a peso d’oro.

Un altro calciatore che ha mostrato una parte del suo potenziale è Mohammed Kudus (2000), che si è messo in mostra con il Ghana. Il calciatore dell’Ajax si è mostrato bravissimo nei controlli orientati spalle alla porta e nel nascondere il pallone al difensore che cerca l’anticipo: qualità non da poco. Si è espresso meglio da mezz’ala che in qualità di attaccante, perché ha potuto sfruttare la sua fisicità e la sua capacità nel dribbling.

Un discorso a parte va fatto anche per Josko Gvardiol (2002), il miglior difensore del Mondiale e uno dei nomi che finiranno nella top 11 del torneo. Il calciatore del Lipsia è fortissimo in fase di marcatura, di testa è quasi insuperabile per atletismo e tempismo e molto difficile da superare nell’uno contro uno. Il difensore croato sa scegliere i tempi per i tackle, ha un ottimo senso dell’anticipo e sa leggere bene le diverse situazioni difensive. Chi lo vorrà, a gennaio o a giugno, dovrà sborsare fior di quattrini.

In Qatar ha brillato anche la stella di Cody Gakpo (1999), che si è mosso benissimo da seconda punta, da mezz’ala e da trequartista. Il calciatore del PSV nel corso di questi Mondiali ha dimostrato di poter segnare con il destro, con il sinistro, e anche di testa sfruttando i suoi 189 cm: proprio questa sua caratteristica lo rende unico, visto che sfiora il metro e novanta d’altezza, con una muscolatura importante, ma questo non gli impedisce di sfruttare la sua corsa e la sua esplosività. Altro gioiello che andrà a ruba sul mercato.

Menzione speciale anche per Jamal Musiala (2003) e Gavi (2004). Nonostante le loro nazionali abbiano deluso le attese, questi due ragazzi sono stati tra i più positivi nel percorso mondiale. Il tedesco si è espresso sempre su livelli buoni e spesso era l’unico che cercava soluzioni offensive. Lo stesso discorso vale per lo spagnolo, che a differenza del calciatore del Bayern ha firmato anche il suo primo gol in una Coppa del Mondo ma i suoi tentativi di dare brio alla manovra della Roja sono stati vani.

Godiamoci questa Coppa del Mondo dei giovani. Gli altri conti, si faranno alla fine.

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